Il Laboratorio Tesi

Nell’ultimo anno un ampio spazio di crediti (24 CFU) è riservato al  tirocinio finale, denominato “Laboratorio di Tesi”, nel quale gli studenti sviluppano un progetto conservativo loro assegnato,  che costituisce oggetto della Prova Finale.

 

Obiettivo del Laboratorio di Tesi è far acquisire allo studente la capacità di operare con autonomia decisionale e operativa per definire lo stato di conservazione dei manufatti e mettere in atto azioni di prevenzione, manutenzione e restauro volte a limitare i processi di degrado dei materiali costitutivi e ad assicurarne la conservazione, contestualizzando inoltre il valore artistico e culturale delle opere. Il progetto conservativo scelto dovrà essere sviluppato in modo autonomo, interfacciandosi alle altre professionalità che intervengono nei processi di conservazione dei beni culturali. 

 

L’intervento di restauro svolto durante il Laboratorio di Tesi costituisce l’oggetto della prova pratico laboratoriale (Prima prova) abilitante alla professione di restauratore e viene valutato in sede di Esame finale. 

Nella dissertazione magistrale (Seconda prova), il laureando discuterà i risultati del proprio lavoro di ricerca, motivando dal punto di vista scientifico e storico-organologico o storico-scientifico tutte le scelte compiute, compresa l’eventuale parte sperimentale. Lo studente deve dimostrare di aver acquisito una corretta padronanza della bibliografia e delle modalità di elaborazione di un testo scientifico, nonché saper impostare il lavoro di tesi con originalità scientifica e in autonomia.

 

I Progetti dei Laboratori Tesi sono incentrati su interventi di conservazione e restauro di uno o più manufatti specifici. Oltre all’intervento pratico, sviluppano uno studio interdisciplinare che approfondisce una o più problematiche connesse alla conservazione e al restauro di manufatti complessi.

 

I Progetti sono approvati dal Consiglio Didattico, che effettua anche una valutazione di merito circa la sostenibilità del progetto stesso. A ciascun studente viene assegnato un Tutor e si costituisce il Gruppo di Lavoro Tesi.

 

Per ogni Progetto di Laboratorio di Tesi viene individuato un Gruppo di Lavoro Tesi (GLT) costituito da: 

1) Tutor Restauratore

2) Referente Accademico per la Ricerca organologica o storico-scientifica  

3) Referente per la Diagnostica  

4) SUPERVISORE (scelto tra i due referenti precedenti) 

Il Gruppo di Lavoro Tesi ha funzione didattica di coordinamento relativamente al progetto assegnato. 

Nel corso del primo incontro di ogni Gruppo di Lavoro Tesi (GLT) viene redatto un Cronoprogramma, condiviso da tutti i soggetti coinvolti, in cui vengono definiti anche gli esatti Obiettivi del Laboratorio. Tali Obiettivi devono tener conto del numero di ore (600 ore, 24 CFU) che il piano di studi prevede per tale attività. 

Obiettivi e Cronoprogramma devono essere redatti in modo tale da consentire agli studenti di laurearsi entro le sessioni di Laurea previste per l’anno accademico in cui si svolge il Laboratorio di Tesi (di norma ottobre-novembre e marzo-aprile). 

Gli Obiettivi e il Cronoprogramma sono approvati dal Consiglio Didattico e costituiscono parte integrante del Progetto di Laboratorio Tesi.

 

Sono previste verifiche periodiche dello stato di avanzamento lavori del LABORATORIO DI TESI secondo le scadenze stabilite dal Presidente del Corso di Studi (almeno tre per anno accademico).

La documentazione tecnica prodotta in corso d’opera deve essere inviata a tutto il Gruppo di Laboratorio di Tesi. 

I Supervisori e i Tutor sono membri della Commissione Ricerca e Laboratorio Tesi e organizzano almeno quattro incontri seminariali durante l’anno accademico. Ai seminari partecipano tutti i laureandi e gli studenti iscritti dal terzo anno in poi, oltre che i tutor e i riferenti dei rispettivi GLT e tutti i docenti restauratori interessati. 

 

IL Diario di Tirocinio e il giudizio finale del TUTOR devono essere presentati per la valutazione finale del Laboratorio Tesi.

La commissione interna, appositamente costituita dal Presidente del Corso, deve esprimersi sull’IDONEITÀ del candidato a sostenere la PROVA FINALE.

Linee Guida per il Laboratorio Tesi
La Prova Finale

Al termine del percorso di studi, si consegue il titolo di dottore in conservazione e restauro dei beni culturali. La prova finale ha valore di Esame di Stato, dinnanzi a una commissione con due membri esterni nominati dal Ministero della Cultura e altri due dal Ministero dell'Università. 

La commissione, ascoltata la presentazione di quanto svolto nella prova pratico-laborariale (un intervento di restauro), dichiara  idonei alla professione di restauratore, con la relativa inscrizione all'elenco di professionisti abilitati ad operare per il MiC.

Le due sessioni di Laurea Magistrale si terranno secondo la tempistica prevista dall’apposita Ordinanza Ministeriale, emanata annualmente. 

Per essere ammessi alla Prova Finale, gli studenti devono aver perfezionato la loro carriera universitaria, avendo sostenuto gli esami rimasti in arretrato e aver conseguito l’Idoneità a conclusione del Laboratorio di Tesi.

 

Il titolo di studio è conferito con il superamento di una prova finale, che ha valore di Esame di Stato, e che è divisa in due momenti distinti:

  • una prova applicativa, consistente in un intervento pratico-laboratoriale.Tale intervento è portato a termine durante il Laboratorio Tesi e illustrato alla commissione in forma orale. Lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e le abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie del profilo professionale di Restauratore dei Beni Culturali, in particolare la capacità di applicare le metodologie professionali specifiche a situazioni reali o simulate.
  • una prova teorico-metodologica, consistente nella discussione di una tesi magistrale, dove il candidato presenta un progetto conservativo scelto una ricerca scelta nell’ambito del suo settore specifico di specialità, sviluppato in modo autonomo anche rapportandosi alle altre professionalità che intervengono nei processi di conservazione dei beni culturali, e svolto nel periodo dell’esteso tirocinio previsto nell’ordinamento didattico (Laboratorio Tesi).

La Commissione di Laurea valuta l’intervento di restauro svolto durante il Tirocinio nella prima prova che ha valore abilitante. 

La presentazione del lavoro da parte del candidato avviene sotto forma di una dettagliata disamina orale nella quale si dà conto dello studio preliminare sul manufatto, dello stato di degrado, dell’intervento di restauro e delle indicazioni per la corretta conservazione. 

 

La discussione della tesi magistrale, a cui si accede dopo aver superato la prova pratico-laboratoriale, costituisce la seconda prova della PROVA FINALE. 

La tesi di Laurea Magistrale considera sia la progettazione, sia l’esecuzione di un intervento di restauro e/o specifici argomenti correlati all’oggetto di tesi. La tesi deve essere elaborata in modo personale dallo studente sotto la guida di: 

  1. Primo Relatore: docente Restauratore, già Tutor del tirocinio finale 
  2. Secondo Relatore: docente titolare di insegnamento ufficiale, scelto fra i due Referenti del Tirocinio 
  3. Correlatore: docente titolare di insegnamento ufficiale, l’altro Referente del tirocinio 

La scelta del Secondo Relatore dipende dal focus dell’approfondimento del lavoro di ricerca e viene formalizzato all’interno del Laboratorio di Tesi. 

Possono essere infine individuati ulteriori correlatori, anche esterni. 


Sul medesimo Progetto possono lavorare più studenti: ogni studente deve affrontare, insieme all’attività di conservazione e restauro legata al Progetto stesso, una diversa e specifica problematica connessa a diversi aspetti che lo riguardano (storico-artistico, organologico, scientifico o conservativo)